Le dimissioni volontarie e la lettera di dimissioni
Se sei arrivato sin qui, molto probabilmente, è perchè hai deciso di rassegnare le dimissioni e lasciare quindi il tuo lavoro attuale per iniziare una nuova esperienza professionale o di vita. Se così dovesse essere, complimenti per la tua scelta e un grosso in bocca al lupo per il tuo futuro lavorativo e personale!
Ora però, prima di concentrarti sulla tua prossima esperienza di lavoro, è necessario comunicare al tuo attuale datore di lavoro la tua intenzione di interrompere il rapporto professionale che vi lega e farlo seguendo le procedure previste dai diversi CCNL, così che le tue dimissioni volontarie e irrevocabili possano avere un valore legale riconosciuto e ufficiale.
Le dimissioni volontarie
Secondo il legislatore italiano "ogni lavoratore dipendente assunto regolarmente con un contratto a tempo indeterminato gode del diritto inoppugnabile di presentare le proprie dimissioni volontarie nel caso in cui, per qualsiasi ragione, non sia più interessato a proseguire nel rapporto di lavoro".
Nel momento in cui si decide di interrompere una collaborazione lavorativa in corso, è necessario darne comunicazione formale all'ufficio del personale dell'azienda o direttamente al datore di lavoro, nel caso di imprese più piccole e non strutturate.
Questo passaggio è di fondamentale importanza e definisce in modo inequivocabile i termini di risoluzione definitiva del rapporto lavorativo in essere tra dipendente e datore di lavoro stabilendo gli elementi che più condizionano l'intero processo di dimissioni: il rispetto o meno del periodo di preavviso, l'eventuale data di decorrenza del preavviso stesso e la data ultima di presenza sul posto di lavoro del dipendente.
La lettera di dimissioni
Come stabilito dai Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro, la lettera di dimissioni serve proprio a comunicare per iscritto e in modo formale ed inequivocabile la volontà del dipendente di terminare il rapporto lavorativo in essere con l'azienda.
Una volta compilata e firmata dal lavoratore, deve essere inviata attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno al datore di lavoro ma, generalmente, è sufficiente consegnarne a mano una versione in duplice copia: una resterà all'azienda mentre l'altra verrà restituita, controfirmata, al lavoratore dimissionario, come prova della presa visione e accettazione delle dimissioni presentate.
Solitamente, le dimissioni hanno decorrenza a partire dal 1° o dal 16° giorno di ogni mese; di conseguenza è necessario tenere conto di queste date per decidere quando presentarle in modo formale affinché queste avvengano nel rispetto dei tempi di preavviso stabiliti dalla tipologia di CCNL d'appartenenza.
La lettera di dimissioni rappresenta quindi, allo stesso tempo, sia un diritto che un dovere di ogni lavoratore dipendente, motivo per cui nel caso di impossibilità a comunicare la propria volontà di interrompere il rapporto di lavoro e a presentare la lettera di dimissioni nel rispetto dei tempi previsti e del periodo di preavviso, il lavoratore andrà incontro al pagamento di una penale. Salvo diversi accordi presenti nel contratto di assunzione, l'importo della penale sarà pari all'equivalente in denaro che il lavoratore avrebbe percepito se avesse continuato a lavorare per un periodo pari a quello del mancato preavviso.
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